SUDAFRICA
Uno slogan del South African Tourism Board recitava che il Sudafrica è The World in One Country, il mondo in una nazione. Difficile dire che non sia vero. Sono stato diverse volte in Sudafrica, forse perché è una delle nazioni che amo di più per la sua vastità e la sua varietà di panorami e di popoli: la prima volta appena dopo il termine dell’Apartheid, avvenuto poco dopo il crollo del Muro di Berlino, quando non solo il Sudafrica e la Germania, ma tutto il mondo sembrava in piena ricostruzione morale e fisica. All’inizio degli anni 2000, forse all’apice della rivalsa nera sulla minoranza bianca, secondo me il secondo periodo nero di questo Paese. Infine pochi anni fa, quando le nuove generazioni, senza la memoria diretta del quarantennio più buio, hanno iniziato ad affrancarsi dalle vecchie logiche e dimostrato di voler continuare un vero percorso di sviluppo comune tra le molte etnie presenti.


Sicuramente è una nazione complessa, basterebbe pensare che oggi sono 11 le lingue ufficialmente riconosciute e che, almeno nella teoria, tutti godono di eguali diritti. Tuttavia non è sempre stato così: la storia recente include il periodo buio dell’Apartheid, introdotta a piccoli passi fin dall’inizio del XX secolo, viene istituita in modo ufficiale al termine della seconda guerra mondiale, e da allora fino al 1990. Certamente anche i più giovani sanno chi sia stato Nelson Mandela, molti meno conoscono il percorso, costellato di manifestazioni soffocate duramente e arresti, che ha portato alla pacificazione del Paese e che solo dopo la liberazione di “Madiba” ha iniziato insieme a De Klerk il percorso di riconciliazione, che sicuramente non è ancora terminato.

Anche il fatto di avere tre capitali ufficiali (Città del Capo - Legislativa, Pretoria - Amministrativa,  Bloemfontein - Giudiziaria) ed una finanziaria/industriale - Johannesburg, rende quest’idea.

E’ una grande nazione, circa il quadruplo dell’Italia, con un numero di abitanti abbastanza simile, sebbene distribuito nelle maggiori città o lungo la costa meridionale. Vi sono ampie zone semidesertiche ed anche il clima è molto vario a seconda delle zone: mediterraneo lungo la fascia costiera meridionale, è caldo-umido nella zona ad est e nel KwaZulu-Natal – con abbondanti piogge in estate e via via sempre più secco inoltrandosi nelle zone interne e verso ovest, fino alle minime precipitazioni nella zona atlantica vicino al confine con il Mozambico. Le stagioni sono invertite rispetto all’Italia, ma ciò non vuol dire che l’unico momento in cui andare sia il nostro inverno. Nell’area di Cape Town il clima non è mai troppo caldo in estate, mentre in inverno è davvero raro che le temperature minime si avvicinino allo zero, con una media massima intorno a 17/18 gradi in luglio. Qui le precipitazioni sono più frequenti in inverno e praticamente assenti in estate. Al contrario, mentre le temperature sono sempre più elevate di giorno e più basse di notte, nelle zone interne (Johannesburg e Kruger per intenderci) le precipitazioni sono più consistenti in estate e quasi assenti in inverno, rendendo così il bush libero dall’erba alta e favorendo i fotosafari. Una stagione notevole è la primavera, tra settembre e novembre, quando la fascia costiera si copre di vegetazione e di fiori, rendendo pieno omaggio al nome della Garden Route.

Un lungo itinerario ideale dovrebbe comprendere Cape Town, splendido gioiello a pochi chilometri dal mitico Capo di Buona Speranza, circondata da montagne iconiche come la Table o la piccola catena dei Twelve Apostoles e dalle verdi colline famose per la produzione vitivinicola; la Garden Route che la collega a Port Elizabeth, il cui nome è di per sè evocativo, e lungo la quale è già possibile vedere la grande forza della natura, con l’Oceano da una parte – balene, squali, foche e anche pinguini – e il primo accenno di bush con l’Addo National Park che offre la possibilità di fotosafari con i Big Five anche per chi non ha il tempo di arrivare fino al confine con il Mozambico; lo Mpumalanga e il Limpopo, con i grandi parchi – Kruger su tutti – e le numerose Game Reserve dove si possono fare fotosafari, senza dimenticare un’altra strada imperdibile, la Panorama Route; Johannesburg e Pretoria, ricche e contraddittorie, dove è possibile trovare i segni della vita ricca e anche notturna, della “formalità” governativa e anche quelli più brucianti dell’Apartheid. Infine, per gli amanti del genere, Sun City, una città-resort ispirata a Las Vegas, l’unica nella buia epoca proibizionista dell’Apartheid dove erano permessi gioco d’azzardo e spettacoli in topless. Ora è un luogo dove è possibile unire svago e fotosafari nel vicino Parco Nazionale Pilanesberg.

di Phileas

Racconto di un viaggio in Sudafrica: coppia, estate 2019

Ad Agosto 2019, quasi contro ad ogni indicazione, abbiamo trascorso circa 10 giorni in Sud Africa, principalmente a Cape Town ed in una Riserva per safari fotografici.

A Cape Town il clima, pur clemente, era variabile, con una sola giornata di pioggia e temperature che hanno raggiunto quasi sempre i 20°. Questo ha permesso di effettuare le numerose visite, sia cittadine che nei dintorni. La nostra base era un buon hotel nelle vicinanze del porto, precisamente nelle immediate vicinanze del Victoria & Alfred Waterfront. Il solo passeggio in questa zona vale la visita, per i colori, la musica dei locali, i ristoranti ed i negozi con mille articoli locali. Bo-kaap è invece l’ex quartiere malese, luogo multietnico e multicolore, certo il più fotografato della città. Nei dintorni abbiamo visitato il Capo di Buona Speranza e Table Mountain, punti dai quali la vista ed i sogni galoppano. Non poteva mancare la gita alla False Bay per i pinguini ed all’isola delle foche, per chiudere a Hermanus con l’incontro con le maestose balene.

Da Capetown ci siamo trasferiti nel parco Kruger, volando su Mpumalanga e prendendoci una comoda auto a noleggio per il trasferimento verso la Riserva. Senza fretta, spendendo una notte in hotel, abbiamo percorso la Panorama Route sino a Ezulwini. Qui ci siamo sentiti dei veri esploratori ed abbiamo goduto delle quattro uscite in fuoristrada, alloggiando in un luogo fantastico. Le immagini, abbiamo migliaia di scatti, certo rendono solo parzialmente l’idea di questo luogo, dove anche il clima mite diurno (spesso vicino a 25°) ha permesso di trascorrere ore fantastiche.

Purtroppo, dopo 8 giorni in questo paradiso, abbiamo ripreso la nostra auto e raggiunto Johannesburg in circa 5/6 ore, in tempo per il nostro volo di rientro notturno.

Per i voli abbiamo scelto Qatar Airways via Doha, facendo una sosta al rientro di una notte, spendendo circa 700 € a testa. Per gli alloggi, 7 notti in camera doppia, circa 3.000 € in due, inclusi i pasti nella riserva. L’auto a Capetown e Mpumanlanga + i vari ingressi e le visite 700,00 €. I pasti nei ristoranti circa 30 € a testa per circa 700 €. In totale, tutto compreso, 5.800 € in due, per un livello decisamente elevato di servizi e qualità.